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Neonati stressati? Ecco il metodo per prevenire conseguenze

Neonati stressati? Ecco il metodo per prevenire conseguenze a lungo termine e aumentare il benessere di tutta la famiglia

Nessuno vuole un neonato stressato, perché lo stress è contagioso e se non gestito nel modo corretto, rischia di rovinare la vita a mamma, papà, fratelli, sorelle e tutti quelli che vivono in casa.

Infatti, quando lo stress diventa una condizione quotidiana, si definisce cronico, causando conseguenze di lungo termine non solo per il neonato, ma per tutta la famiglia.

Ecco quanto riporta uno studio del 2013 condotto dal professor Arun Asok della Columbia University, nel quale il ricercatore rivela che i bambini e neonati esposti ad alti livelli dell’ormone dello stress, il cortisolo, sono più predisposti a sviluppare malattie e problemi correlati con lo stress negli anni successivi.

Nei casi più gravi, lo stress tossico può causare alterazioni al cervello e addirittura ridurre l’aspettativa di vita. Ma cosa stressa i neonati e soprattutto, cosa si può fare per evitarlo?

Fortunatamente esistono degli accorgimenti che possono fare molto per proteggere i bambini dagli effetti dello stress tossico, aiutandoli a vivere sereni e a diventare adulti più resistenti allo stress.

Neonati stressati: Il senso di protezione

Prima di venire al mondo, i bambini trascorrono 9 mesi nella pancia della mamma, in una condizione di assoluto benessere e perfetta armonia.

Il piccolino è abituato ad una temperatura costante, luce soffusa, rumori ovattati, movimenti resi morbidi dalla presenza del liquido amniotico, nutrimento sempre a portata di mano.

Insomma, la nascita è un vero e proprio evento traumatico, dopo che il bambino si è abituato per mesi al calore della mamma, alla sua voce, ai suoi movimenti, al ritmo del suo respiro e del suo cuore, che sono familiari.

Una volta venuto al mondo, il neonato deve fare i conti con un ambiente improvvisamente diverso, con bruschi cambi di temperatura, oggetti duri e a volte spigolosi, luci abbaglianti, rumori assordanti.

Tutto questo per il neonato è una prima forma di stress.

Certo: è uno stress inevitabile e fa parte del naturale adattamento del bambino alla vita, tuttavia è bene che la fatica del neonato nell’adattarsi al mondo sia riconosciuta e rispettata: è importante, per il suo sviluppo futuro, che questo processo avvenga in modo graduale.

Inoltre, mentre prima l’unico contatto per il neonato era con il corpo della mamma, dal momento in cui nasce il piccolo si trova ad interagire con diverse persone che lo toccano in modo diverso, lo tengono in braccio, lo accarezzano, ciascuno a suo modo, come sono capaci, come pensano di fargli piacere.

Ma…è davvero così?

Pochi sanno che anche uno dei gesti più naturali di affetto come la carezza, per un neonato potrebbe causare una risposta negativa ed essere irritante, fastidiosa oppure soffocante.

neonati stressati

Neonati stressati: Quali sono le conseguenze di un gesto di affetto indesiderato?

Secondo il professor Feldman, in uno studio del 2010, i bambini, che ricevono stimoli indesiderati, hanno livelli di cortisolo più alti e quindi sono sottoposti ad un livello di stress continuo, che potrebbe causare loro una cronica situazione di disagio.

Il neonato ha la necessità di sentirsi protetto, ma non va soffocato o irritato: trovare il giusto equilibrio tra attenzioni e libertà è un compito che le mamme imparano in modo naturale, entro poche settimane dal parto.

Ciò non vale per gli altri componenti della famiglia, che non avendo tenuto il bambino in grembo per 9 mesi non possono avere la stessa sensibilità della mamma, né la stessa complicità fisica con l’ultimo arrivato.

Ecco quindi che si vedono papà maldestri, che non sanno come prendere il neonato, o fratellini, sorelline, nonni, nonne, zie e zii e amici che tentano di prendere in braccio il piccolino, senza trasmettergli il giusto senso di protezione e quindi causandogli un aumento dei livelli di stress…che poi verranno tutti scaricati sulla povera mamma, che dovrà calmare il neonato.

Neonati stressati: Stress da distacco

Quel senso di protezione, che viene così naturale alla mamma (ma non al resto della famiglia) è però un’arma a doppio taglio, che purtroppo nessuno conosce.

Nell’Italia del 2022, la maggior parte delle donne lavorano, e la gravidanza viene vista come una dolce parentesi, in vista del ritorno ad una vita professionalmente attiva.

Al termine del congedo parentale, i piccolini devono subire un trauma nel momento in cui la mamma torna al lavoro e non è più presente 24 ore su 24: chiaramente questo distacco causa stress nel bambino.

E chiaramente un bambino stressato a sua volta rende più faticosa, alla mamma ed alla famiglia intera, la ricerca di un nuovo equilibrio nella gestione del tempo.

Molto interessante in questo campo è l’approccio Montessori, che promuove un sano equilibrio tra autonomia del bambino ed il senso di protezione, incoraggiando la sua curiosità, la tensione verso l’indipendenza ed un’adeguata consapevolezza di sè (autostima).

Non è mai troppo presto per coltivare nei nostri bambini la libertà, per aiutarli a vivere in maniera più naturale anche le nuove abitudini, nel momento in cui la mamma tornerà al lavoro.

Questo deve avvenire in modo rispettoso e graduale, senza mai dimenticare che durante le prime settimane il piccolino è sottoposto ad uno sforzo enorme per passare dalla totale sicurezza in cui viveva nel ventre di mamma, alla grande incognita della scoperta del mondo, che potrà essere per lui appassionante o terrificante, a seconda di come gli adulti intorno a lui gestiranno le cose.

Neonati stressati: Movimentazione sicura

Come vi sentireste se qualcuno di punto in bianco vi sollevasse di peso e vi spostasse in modo maldestro, facendovi male, magari senza nemmeno accorgersene? Probabilmente spaventati, forse indolenziti, sicuramente preoccupati e magari anche un po’ arrabbiati!

Ebbene probabilmente tutti ci siamo sentiti così, quando qualcuno che non era la mamma ci prendeva in braccio senza riuscire a trasmetterci il senso di sicurezza e protezione di cui un neonato ha bisogno per essere sereno.

La mamma crea un’empatia così profonda con il neonato, da renderla sicura nel maneggiarlo senza rischi.

Questo tuttavia non vale per il resto della famiglia, che in genere si accosta al neonato in modo incosciente (fratellini e sorelline) o col timore di fargli male (molti papà alle prime armi).

Il problema non riguarda solo la movimentazione, ma anche l’igiene ed il fatto che i bambini sono estremamente empatici e non gradiscono che chiunque li maneggi liberamente.

Nei casi estremi, quando i bambini vanno sotto stress acuto, e per esempio piangono inconsolabilmente per diverse ore consecutive, gli adulti (iper stressati a loro volta) rischiano anche di scuoterli in modo eccessivo, causando così la cosiddetta “sindrome da bambino scosso” che consiste in “lesioni cerebrali causate dallo scuotimento violento del cranio di un neonato o di un bambino. Tali scosse violente possono causare lesioni gravi con danni cerebrali permanenti”.

Immagino che ora, tutte le mamme che stanno leggendo inizieranno a guardare brutto chiunque chieda loro di prendere in braccio il bambino!

Ma non è questa la soluzione.

Neonati stressati: Diminuire lo stress della famiglia

La nascita di un bambino è forse la fase più gioiosa della vita, ma è anche tra le più faticose, non solo per il neonato, la mamma ed il papà, ma per la famiglia intera che affronta uno stravolgimento dei propri equilibri.

Diventa necessario trovare un modo per far partecipare ogni membro della famiglia al cambiamento per ridurre lo stress e condividere la fatica.

Semplice a dirsi, ma come fa una mamma a coinvolgere la famiglia, quando il continuo terrore che accada qualcosa al bambino è così forte da trasformarla in un maresciallo severo che tiene tutti sotto controllo?

Le famiglie sono fatte di equilibri sottili, relazioni e desideri, paure e sensi di colpa per non aver fatto tutto il necessario.

Ecco perché la neo-mamma deve costruire un equilibrio con la propria famiglia: in questo modo crea un ambiente migliore per crescere il piccolino, aiutando anche gli altri ad interagire con lui in modo sano.

Neonati stressati: La bacchetta magica per una famiglia felice

All’inizio del 1900 Maria Montessori era già perfettamente cosciente di tutto ciò e su questa base ideò il Topponcino, come strumento semplice e straordinariamente utile per ridurre lo stress nel neonato, limitare danni irreparabili alla sua salute e garantirgli uno sviluppo corretto ed equilibrato.

Il Topponcino non è altro che un cuscinetto di forma ovale, morbido e flessibile, un supporto che rende semplice maneggiare il neonato in sicurezza, sostenendolo nella delicata zona del collo (movimenti bruschi possono provocargli danni irreparabili alla cervicale) e, ricreando alcune caratteristiche dell’ambiente primario del ventre materno, fonte per di sicurezza tranquillità per il bambino.

  • Rispetta i movimenti del bambino, facendolo sentire libero, pur essendo protetto da urti e movimenti bruschi;
  • Crea intorno al bimbo un ambiente accogliente a temperatura costante, che lo rassicura e riduce il suo livello di stress;
  • Assorbe il profumo della mamma e tranquillizza il bambino anche quando lei si allontana o ritorna al lavoro.
  • Protegge il bambino da traumi involontari e aiuta a creare intorno a lui un clima sereno e tranquillo.
  • Facilita l’allattamento, la nanna, il gioco libero e il cambio del pannolino, anche fuori casa.
  • Dà sicurezza a chi tiene in braccio il neonato e offre più sicurezza negli spostamenti, rendendo tutti partecipi della vita del piccolino, riducendo drasticamente i pericoli.

Maria Montessori ha esplicitamente consigliato di utilizzare il Topponcino per favorire lo sviluppo armonico dei bambini e un adeguato supporto ai loro processi di apprendimento fin da neonati.

Da mamma, ho vissuto sulla mia pelle quanto un oggetto cos’ semplice può rivelarsi la Soluzione per ridurre lo stress: non solo quello del neonato, ma anche il mio e quello di tutti i membri della famiglia.

Del resto, lo stress di un neonato e quello dei suoi genitori si alimentano a vicenda in un circolo vizioso di pianti e frustrazione.
Al contrario, un ambiente e uno stile di relazione calmo e armonioso è fonte di un maggior benessere per tutti.

Neonati stressati: Tutti concentrati sul bambino: ma, chi pensa alla mamma?

Con l’arrivo del bambino, tutti concentrano le proprie attenzioni su di lui…e molti si dimenticano della mamma, che resta sempre una donna ed ha esigenze troppo spesso sottovalutate.

Al periodo di attesa segue il parto ed il post parto, che sono momenti densi di preoccupazioni ed incertezze su cosa fare e come farlo:

  • Se il bambino piange? Se non sta bene?
  • Quale passeggino prendo per trasportarlo? …Passeggino o fascia? Fascia o marsupio???
  • Allattamento al seno o Latte in polvere?
  • Come cambio il pannolino?
  • Meglio il lettino, la culla o farlo dormire con me?

Trovare le risposte è faticoso, richiede molto impegno, e risulta particolarmente difficile in un momento di costante deprivazione del sonno, come ogni neomamma ben sa!

Cercare informazioni è disorientante, perché là fuori tutti sono esperti e vogliono insegnarti il mestiere della mamma, con consigli, istruzioni, suggerimenti…

Questo eccesso di informazioni rischia di mandare in crisi la neo mamma, che si sente travolta da un fiume in piena, proprio nel momento in cui sta ancora attraversando un cambiamento non ultimato, di cui non è ancora completamente cosciente, un po’ come avere due piedi in due scarpe!

Conosco bene questa sensazione, perchè anch’io sono stata neo-mamma e quando è arrivata Camilla mi sono trovata nella stessa situazione.

Per questo ho pensato di rendere la mia esperienza e il frutto delle mie ricerche disponibili al maggior numero possibile di mamme, per aiutarle a capire che anche se si sentono un po’ perse, hanno il timone in mano e che devono essere forti, perché ora più che mai loro sono il collante della famiglia.

E per questo stesso motivo ho voluto riscoprire e riproporre il Topponcino Montessori, che dedico a tutte le neo-mamme, per aiutarle a vivere in modo più sereno e gioioso  quello che dovrebbe poter essere sempre, per tutte, uno dei periodi più belli della vita.

E di certo, sarà indimenticabile.

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